architecture
Piazza della Scala - Milano
Concorso Internazionale di Idee
L’architettura è trasformazione, la città è trasformazione; Milano è una città in divenire, in continuo ed incessante movimento.
In uno dei luoghi più simbolici della città, sul quale si affaccia anche il suo teatro più rappresentativo, esso stesso emblema di “trasformazione”, per me la piazza non può che essere un’opera in trasformazione o quanto meno trasformabile.
La proposta progettuale mira a costituire uno spazio completamente libero e fruibile che possa prestarsi ad accogliere ogni tipo di attività o allestimento, eventi sempre nuovi che rendano piazza della Scala un polo attivo, interessante e attraente con lo scopo di porla al centro dell'importante percorso museale in cui l'area si inserisce.
Il primo evento è la “meccanizzazione” del gruppo scultoreo centrale, la statua di Leonardo da Vinci. Per mezzo di un meccanismo teatrale (ed i rimandi alla Scala sono evidenti), secondo necessità e/o volontà, il monumento può temporaneamente scomparire, calato in una fossa opportunamente ricoperta con una soletta mobile dalla finitura simile e coordinata con quella della piazza. Lo spazio urbano diventa spazio teatrale, ovvero piazza cittadina sgombra e attrezzabile. La piazza potrà così essere o meno caratterizzata dalla presenza dell'elemento scultoreo.
Durante manifestazioni con grande affluenza di pubblico la piazza potrebbe presentarsi per esempio sgombra, con la possibilità di montare un palco in uno dei lati; viceversa per l'inaugurazione del Teatro alla Scala e/o per qualche significativa rappresentazione lirica, potrebbe ospitare delle installazioni che rimandino a quanto in procinto di essere rappresentato nel teatro. Un sorta di grande foyer all'aria aperta.
In altre occasioni il verde potrebbe essere protagonista in contenitori all'uopo disposti.
Per lo sviluppo dei percorsi pedonali viene considerato, come elemento di ispirazione, di pre-testo, il "biscione" visconteo, oggi uno dei principali simboli della città di Milano, che analizzato, scomposto e rimodellato dà vita ad una serie di anse bidimensionali di cui la piazza si compone; questo insieme di curve mira a condurre il fruitore negli edifici circostanti e al tempo stesso invita le attività svolte al loro interno ad "uscire in piazza" creando occasione per nuovi scambi culturali e relazioni, potenziando il collegamento con gli spazi urbani adiacenti, quindi l'unione a livello urbanistico e architettonico.
Questo secondo elemento progettuale vede la realizzazione di una nuova pavimentazione, che andrà a seguire il disegno del "biscione", eseguita con ciottoli uniti da malta alla quale si incorpora un composto in grado di restituire luce durante la sera; questa scelta consente di avere percorsi perfettamente visibili e riconoscibili durante il giorno, illuminati e di grande effetto scenico durante le ore notturne.
Si tratta di una rivisitazione in chiave moderna di un simbolo della tradizione che è appunto il biscione, e allo stesso tempo di un elemento peculiare e caratterizzante questo spazio. Inoltre, per integrare ulteriormente la piazza e gli edifici che su di essa si affacciano, i serpenti, intrecciati e di due colorazioni differenti, vedono allargare il proprio tratto in corrispondenza degli ingressi ai palazzi, che sono così collegati tra di loro e con l'intorno urbano. Il ciottolato andrà ad occupare non solo l'area della piazza ma anche il sedime stradale delle vie circostanti e le aree pedonali antistanti gli edifici. L’idea, oltre alla realizzazione del percorso sinuoso, vede un ripensamento totale della pavimentazione dove il ciottolato è affiancato dal porfido.
Infine il progetto comprende la riqualificazione di due aree quali Largo Ghiringhelli e la zona di via Case Rotte (lato di Palazzo Marino) utilizzate, anche spontaneamente, come spazi di sosta per motocicli: si pensa ad un intervento materico sulle pavimentazioni, ampliando e trasformando, la prima, non solo in una semplice area di sosta pedonale ma in un punto integrato alle attività svolte in piazza o in un elemento per facilitare l'accesso al Teatro, la seconda in un’area verde, possibile punto di partenza del biscione. L'idea consente di rimarcare il disegno della Piazza stessa, la sua continuità, e al contempo incrementarne la qualità ambientale, la vivibilità, privilegiare la pedonalità, restituire all’area due punti strategici e di collegamento con Piazza Filippo Meda e Piazza San Fedele.